L’integrazione dell’intelligenza artificiale (AI) nei motori di ricerca e nei chatbot sta modificando il modo in cui i consumatori scoprono e acquistano prodotti online. Piattaforme come ChatGPT, Perplexity, Google, Bing e Amazon stanno cercando di offrire esperienze di ricerca più personalizzate e intuitive, migliorando l’efficacia delle interazioni online. Questi strumenti si stanno evolvendo rapidamente, contribuendo a modificare il panorama dell’ecommerce.
Come funzionano i nuovi assistenti virtuali?
Gli assistenti basati su AI si fondano su algoritmi avanzati di machine learning e ampi dataset per fornire risposte alle domande in modo sempre più dettagliato.
Oltre a generare risposte, alcuni di questi strumenti sono ora integrati con funzionalità di ricerca e acquisto. Ad esempio, ChatGPT da ottobre ha la capacità di effettuare ricerche sul web e di suggerire pagine e prodotti, l’assistente AI di Amazon (Rufus beta) consente agli utenti che usano l’app di porre domande sui prodotti e ottenere risposte basate su recensioni e descrizioni dettagliate, mentre Perplexity si distingue per l’integrazione diretta con Shopify, facilitando il passaggio dall’informazione all’acquisto.
L’impatto nel settore ecommerce
Abbiamo analizzato il traffico aggregato di vari ecommerce, filtrando le sessioni referral provenienti da strumenti come ChatGPT, Perplexity, Gemini e Copilot, registrando un incremento significativo delle sessioni, in particolare a partire da agosto 2024.
I dati indicano un trend in crescita, con le sessioni che sono aumentate in media del 165% nel trimestre settembre, ottobre, novembre (dato confermato anche a inizio dicembre). A guidare il trend tra le principali industries abbiamo Hard Goods (Consumer Electronics) e Sport, in crescita già a giugno 2024, seguiti poi da Luxury, Home & Design e Fashion partiti ad agosto.
Sebbene l’incremento di traffico sia evidente, i tassi di conversione negli ecommerce da noi monitorati variano notevolmente: in alcune piattaforme rileviamo tassi che raggiungono il 5%, mentre la media complessiva è pari al 0,31%.
Questi numeri, pur restando relativamente bassi, sono comunque indicativi di un interesse crescente, in particolare tra gli utenti più disposti a sperimentare nuove tecnologie.
Cosa ci dicono questi dati?
ChatGPT emerge come il principale attore nel settore, grazie alla sua ampia diffusione e al traffico che riesce a generare.
Perplexity, pur portando una quota inferiore di visitatori, mostra segnali positivi, considerato anche il recente lancio della versione Pro e la sua minore notorietà.
Gemini, nonostante sia una piattaforma sostenuta da Google, fatica ancora a integrarsi efficacemente nella ricerca autonoma di prodotti. Questo potrebbe dipendere da una scelta commerciale di Google, che sembra preferire l’integrazione di Gemini nell’AI overview delle sue SERP, dove dispone di strumenti e servizi probabilmente più adatti a monetizzare le ricerche degli utenti.
Conclusioni
Sebbene l’uso dell’AI per la ricerca e l’acquisto di prodotti online stia crescendo, i dati mostrano che il processo è ancora in una fase iniziale. I tassi di conversione variabili e l’aumento del traffico referral suggeriscono che l’adozione dell’AI nell’ecommerce è promettente, ma non ancora consolidata.
Il comportamento degli “early adopters” sta influenzando la crescita, ma l’adozione di massa dipenderà da diversi fattori, come la consapevolezza degli utenti, l’integrazione delle funzionalità AI nei motori di ricerca tradizionali e l’evoluzione della tecnologia stessa. Pertanto, sebbene i segnali siano positivi, ad oggi è difficile prevedere quando l’AI diventerà un canale di acquisto consolidato, ma sarà interessante valutare come miglioreranno e cambieranno questi strumenti e di conseguenza le nostre abitudini nei prossimi mesi.