La ricerca interna sta diventando sempre più essenziale per gli ecommerce: sfruttare al meglio questo strumento è un passo fondamentale per migliorare l’esperienza utente e aumentare il tasso di conversione.
Dall’analisi effettuata su circa 40 ecommerce abbiamo riscontrato che sta aumentando la propensione all’utilizzo del motore di ricerca del sito da parte degli utenti, con una variazione del +15% tra il 2023 e 2022 (6,99% vs 5,91%).
Le motivazioni che spingono gli utenti a sfruttare la ricerca interna sono molteplici:
L’ampiezza del catalogo che può rendere più complesso trovare il prodotto desiderato.
Il Conversion Rate (CR) di chi utilizza la ricerca interna è di media 3 volte superiore rispetto agli utenti che non la utilizzano. Questo fa sì che gli ordini provenienti dall’utilizzo della ricerca interna siano circa il 18% degli ordini totali. Il tutto con un tasso di incidenza differente a seconda della industry e dell’ampiezza del catalogo: dal 37% sugli ordini di siti Retailer/Multibrand al 6,6% del Luxury Fashion.
Massimizzare il conversion rate grazie alla ricerca interna
In uno scenario in cui l’utilizzo dello strumento è in costante aumento anno dopo anno, è chiaro che una ricerca interna ben implementata e ottimizzata diventi cruciale per agevolare l’utente nel suo percorso di navigazione, qualunque sia il device su cui avviene.
L’utilizzo della ricerca interna, infatti, sta crescendo sia per device mobile che desktop con il primo che ha una media di utilizzo pari a 5,99%, che sale a 9,58% nel caso del desktop.
Essendo noto che chi utilizza la ricerca interna converte di più, e vista l’attuale frequenza di utilizzo dei dispositivi mobile (fino all’85% in alcuni ecommerce), incentivare l’utilizzo della ricerca interna per la navigazione mobile attraverso la struttura del sito, il layout e la relativa esperienza utente può portare un boost al CR e alle revenue degli ecommerce.
Si può migliorare e ottimizzare la ricerca interna?
Aumentare l’utilizzo della ricerca interna va considerato come un’opportunità da sfruttare per incrementare i tassi di conversione.
È possibile ottimizzare la ricerca interna sia all’interno delle piattaforme ecommerce stesse, come nel caso di Salesforce Commerce Cloud, che affidandosi a tool esterni da integrare come Algolia, Clerk, Doofinder, Bloomreach.
Un esempio reale di ottimizzazione della ricerca interna può portare risultati concreti come i seguenti.
In una situazione in cui la crescita delle visite è costante sia sul sito che sulla search, il nostro lavoro di ottimizzazione ha portato un aumento del Conversion Rate degli utilizzatori della ricerca interna pari al 15% anno su anno rispetto a quello generale del sito pari al +1,0%.
A prescindere dal tool che si utilizza, è fondamentale effettuare in modo corretto il setup iniziale e tenere monitorato lo stato dell’ottimizzazione nel tempo, andando ad analizzare e ottimizzare periodicamente la ricerca interna.
Con il setup iniziale infatti si vanno a definire i diversi attributi e le regole che stanno alla base del funzionamento della ricerca interna del proprio sito, determinando quindi quali sono le caratteristiche ricercabili dei diversi prodotti. Il monitoraggio periodico è essenziale per andare a identificare i trend stagionali degli utenti e risulta fondamentale anche per scoprire possibili prodotti ricercati dagli utenti non presenti nel catalogo online, diventando quindi anche un veicolo importante per azioni di marketing strategico.
Qui un esempio specifico sui risultati dell’ottimizzazione della ricerca interna attraverso Salesforce Commerce Cloud.
ECOMMERCE TIPS
Ottimizzare la ricerca interna attraverso un processo strutturato permette di migliorare le conversioni.
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L’ordinamento e la disposizione dei prodotti all’interno di un listing è un fattore rilevante per le conversioni.
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